A seguito della sentenza della Corte Costituzionale nr. 272 del 2012, pubblichiamo il testo del decreto legislativo 28 del 2010 con le modifiche apportate.

Esso è stato profondamente rivoluzionato in più punti, anche eccedenti rispetto alla censura di eccesso di delega assorbente cui la Consulta aveva fatto conseguire l’incostituzionalità dell’obbligo di mediazione anteriormente al giudizio civile. In particolare, la Corte, è andata ad incidere su parti del decreto, che in alcun modo erano condizionate dalla sussistenza dell’obbligatorietà (id est sanzione in caso di mancata adesione della parte chiamata in mediazione).

Si prende atto di tale “scempio” (da qui la foto evocativa dell’articolo, che indica propriamente un cratere, una voragine apertasi a seguito di un terremoto) e si continua certi del fatto, che oramai la mediazione ha intrapreso un percorso lento (e rallentato da questa pronuncia che non passerà alla storia sotto il profilo del pregio contenutistico), ma assolutamente inarrestabile.

P.S. Intanto, le udienze in Appello, a Bologna, continuano ad essere fissate oltre il 2019.

             Articolo postato da Filippo Martini